martedì 7 giugno 2011

Facebook e Twitter: solo per le grandi catene o anche per le piccole strutture?



Non solo per le grandi catene, ma anche e soprattutto sempre di più per le piccole strutture … ma ricordiamoci che ci vuole tempo, ci vogliono risorse umane, bisogna essere sempre presenti e attivi.
Sappiamo per certo che le grandi strutture sono facilitate dal fatto di avere maggiori risorse economiche, poiché quasi sempre in questi casi c’è la possibilità di investire un budget e delle risorse umane su queste strategie di web marketing.
Ciò nonostante è vero anche che solitamente le catene, specie quelle molto grandi, hanno degli obblighi burocratici, che talvolta intralciano e rendono difficile la gestione dei social media a livello locale, talvolta impedendo alle singole strutture di portare avanti progetti indipendenti ed efficaci.
Comunque da non dimenticare che Facebook è adatto anche, anzi soprattutto, alle piccole strutture indipendenti, che per loro stessa natura sembrano essere deputate ad avere un rapporto più umano e privilegiato con la clientela.
Secondo me è più utile per strutture medio piccole che riescono a mantenere un rapporto umano con i loro clienti.
Dunque se da una parte la struttura piccola e indipendente può avere difficoltà a trovare il tempo e le persone adatte per occuparsene, non c’è dubbio che sia dotata di un livello di familiarità che favorisce maggiormente il dialogo.
Se dunque ci poniamo la domanda “Facebook e Twitter funzionano più per le medie o piccole strutture o per le catene alberghiere?” Tutto sta se l’attività viene gestita in modo adeguato e costante.
Per quello che ho potuto constatare di persona, gli agriturismi, case vacanze, appartamenti, residence sembrano avere una marcia in più nell’engagement dei clienti, forse proprio grazie alla loro maggiore libertà di espressione.

giovedì 2 giugno 2011

Agenti e intermediari di viaggio: a volte ritornano



A prima vista potrà sembrare assurdo, ma mentre continua il boom delle prenotazioni online, sembra che un numero crescente di viaggiatori stia tornando a rivolgersi alle agenzie di viaggio tradizionali per ricevere supporto nel prenotare le proprie vacanze.
Con la diffusione di internet tra diverse fasce di utenti, compresi adulti e senior che non sono completamente a loro agio col mezzo, è di fatto cresciuta anche una forte insicurezza relativa al settore turismo.
Se si tratta di prenotare alcune notti in albergo, non sembrano sorgere particolari problemi: le difficoltà nascono quando c’è la necessità di acquistare un viaggio complesso, magari costoso, in destinazioni lontane, che comporta più spostamenti interni, in nave o areo. Ecco che allora la prenotazione fai-da-te perde parte del suo appeal.
E molti siti web non riescono a semplificare il processo di prenotazione o a soddisfare specifiche esigenze dei viaggiatori.
Questa insoddisfazione dimostrata dagli utenti potrebbe di fatto rappresentare un’opportunità per gli agenti tradizionali.
Ogni volta che i viaggiatori si trovano in difficoltà, sentono il bisogno di una persona fisica che li consigli e li aiuti a risolvere i problemi e un agente di viaggio può, ovviamente, offrire consulenza e consigli.
Un sacco di gente sta scoprendo che c’è bisogno dell’assistenza di professionisti  e anche i piccoli disagi possono essere difficili da gestire per chi non è un esperto del settore.
Come sappiamo, il mondo del web non sta certo soffrendo.
I vantaggi di pianificare e prenotare la vacanza online sono molti e noti. È comodo, pratico, veloce e si ha la possibilità di accedere a numerosissime informazioni sui luoghi e sulle strutture.
C’è da considerare però che ci sono diversi fattori che spesso spingono l’utente ad abbandonare l’acquisto: la scarsa usabilità dei siti, la mancanza di garanzie di sicurezza e di sistemi di booking semplici e affidabili. Talvolta l’offerta internet non permette di personalizzare abbastanza a fondo l’esperienza di viaggio.
Dunque dalle informazioni alla prenotazione in molti casi c’è un ampio gap che necessita di essere colmato da un intermediario umano, ed è qui che può entrare in gioco l’agenzia di viaggio tradizionale o l’intermediario di viaggio.
Le agenzie che sono riuscite a sopravvivere hanno saputo riconvertirsi positivamente in “travel expert”, consulenti specializzati in determinate destinazioni, capaci di offrire un’esperienza di viaggio estremamente personalizzata in fase di selezione e prenotazione avvalendosi delle nuove tecnologie e degli strumenti offerti da Internet.
Quindi si richiede una diffusa esigenza di “umanità“ nel processo di pianificazione della vacanza e un supporto su cui fare affidamento durante tutta la durata del viaggio.
E se ipotizzare un ritorno alla tradizionale agenzia di viaggi appare alquanto remoto, non sembra impossibile e anzi auspicabile la nascita di nuove figure professionali, che sappiano affiancare la propria esperienza al servizio dei viaggiatori all’utilizzo dei più aggiornati strumenti web.